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Il video è da sempre uno degli strumenti più evocativi per comunicare. Che siano realizzati in motion graphic o utilizzando il classico girato, i video permettono di sfruttare linguaggi visivi e audio contemporaneamente, per veicolare i propri messaggi; ad esempio per una campagna di Web Marketing.
I Video rappresentano quindi un modo di comunicare completo che non necessita del supporto di altri elementi e per questo non possono essere relegati, in pagine web, in spazi ridotti; anzi, hanno bisogno di spazi propri interamente dedicati e ben visibili.
Ma non è tutto. E’ molto importante sapere che il periodo di attenzione di un utente può essere molto breve e che generalmente lo spettatore decide di continuare a guardare un video entro i primi 10/15 secondi; per questo motivo, bisogna subito fornirgli un valido motivo per proseguire la visione e mantenere così viva la sua attenzione.
Le 6 tipologie di video promozionale
Possiamo distinguere sei tipologie di video promozionale differenti:
- Teaser
- Dimostrativo
- Formativo
- Testimonianza
- Leadership
- Storytelling
Teaser: dall’inglese “attesa”. E’ un video che serve a creare aspettativa; deve incuriosire l’utente svelando meno dettagli possibili.
Dimostrativo: è un video che illustrara i vantaggi del prodotto che si sta pubblicizzando.
Un esempio di video dimostrativo è il video realizzato per le macchine da caffè Didiesse Frog. Le immagini sono tutte orientate a mostrarne il design, la versatilità e le numerose varianti colore disponibili. Tutti gli slogan puntano invece ai concetti di gusto, design, bellezza, praticità, affidabilità.
Formativo: si concentra sul funzionamento del prodotto.
Testimonianza: è un video abbastanza particolare, il cui scopo è far parlare i clienti soddisfatti del prodotto: autocelebrativo.
Leadership: è creato per dimostrare la propria esperienza (del Brand) acquisita nel settore di competenza, per guadagnare la fiducia del target.
Storytelling: è un video/storia creato ad hoc per costruire una storia intorno al prodotto.
Un bellissimo esempio di story telling di cui si sta parlando tantissimo sul web, è il video realizzato per la catena inglese di grandi magazzini John Lewis: Monty The Penguin. Sulle note di Real Love di John Lennon, cantata da Tom Odell, racconta la storia di un bambino e del suo pinguino: basta guardarlo per capire come riesca a catturare già nei primi secondi l’attenzione dello spettatore ed invogliarlo a seguire il video fino alla fine. E’ da notare come nei Video Storytelling il nome del Brand compare solo alla fine.
Cos’è un video virale?
Parlando di video e di web è d’obbligo aprire una piccola parentesi anche sui video definiti “virali”.
Un video virale o viral video contiene elementi così divertenti, interessanti o innovativi che spingono l’utente a condividerlo, generando una diffusione da persona a persona simile a quella di un virus.
Si differenzia dal meme (fenomeno di ripetizione di massa) perchè il primo veicola dei contenuti, una storia, delle informazioni, il secondo no. Guarda un pò di esempi di meme in questo video.
I video virali possono essere Brandizzati o meno. Nel caso di video Brandizzati, è molto importante non perdere quella caratteristica di “realizzazione amatoriale” che lo rende credibile e crea empatia negli spettatori.
L’utente web trova molto più credibili e affidabili gli altri utenti che i brand o le aziende. Per questo, nella realizzazione di un video Brandizzato dobbiamo essere in grado di costruire una storia così coinvolgente da far scattare un meccanismo inconscio di fiducia nello spettatore, che annulli il senso critico.