Nella società post pandemia c’è sempre meno spazio per l’autoreferenzialità e il marketing aggressivo. La nuova comunicazione marketing mira a costruire relazioni di valore, puntando sull’empatia e utilizzando toni gentili.
“Il video marketing è il futuro della comunicazione digitale”, “In futuro comunicheremo il nostro business solo attraverso i video”, “I video sono un presupposto fondamentale per avere successo sul web”.
Questa e molte altre frasi di questo tipo (che avrai certamente letto nell’ultimo anno e mezzo, a meno che tu non viva su Marte) hanno fatto sì che il video marketing scavalcasse la pur onorevole condizione di trend di settore per collocarsi più propriamente tra le isterie di massa e le paranoie collettive.
Fare video è diventato un diktat assoluto.
E poco importa che non ci siano i mezzi.
Poco importa che non si sappia esattamente cosa dire.
Poco importa che le riprese sembrino essere state realizzate durante un attacco di Godzilla.
BISOGNA FARE I VIDEO.
E allora video siano! In questo articolo elenco 5 tra gli errori più comuni legati alle strategie di Video Marketing, dai quali, forse, potrai imparare qualcosa o avere qualche utile spunto.
5 errori comuni nelle strategie di Video Marketing
- Non avere una strategia di Video Marketing: il primo e più grave errore di una strategia di Video Marketing è non avere una strategia di Video Marketing. L’improvvisazione è il primo nemico di questo genere di contenuti. E non fatevi ingannare dal fatto che molti brand importanti postino spesso contenuti che sembrano realizzati in maniera amatoriale o pseudo scadente. Nella maggior parte dei casi è previsto che questi video debbano essere realizzati esattamente in quel modo. Dove è previsto? In una accurata strategia di Video Marketing, naturalmente. Nel prossimo articolo ti illustrerò come strutturare una strategia di Video Marketing vincente.
- Non sapere cosa dire: il video come prodotto finale è il risultato di un processo che prevede varie fasi. Tutto nasce da un brief, ovvero uno scambio di informazioni tra tutte le professionalità che parteciperanno alla realizzazione del contenuto. Nel corso del brief si iniziano a buttare giù le prime idee che vengono poi organizzate dal videomaker prima in un testo (screenplay) e successivamente in una rappresentazione grafica del video che si andrà a girare (storyboard). Questo processo serve a identificare senza incertezze quale sarà il tema del video e come verrà realizzato. Se si saltano queste fasi si rischia di ritrovarsi a girare senza sapere esattamente cosa dire.
- Non identificare un target: dopo aver definito l’oggetto del nostro video, non ci resta che identificare un pubblico. Un video senza un pubblico è come un libro senza lettori o un disco che nessuno ascolterà. Inoltre costa molto di più sia di un libro che di un disco. Insomma, un brutto affare. Ricorda SEMPRE per chi stai girando. Il tuo video dovrebbe essere indirizzato verso bisogni, interessi e preoccupazioni dei tuoi visitatori, rispetto ai quali proporrai una soluzione.
- Arrivare impreparato sul set: una volta buttati giù screenplay e storyboard e identificato il target, siamo pronti per girare il nostro video. Le fasi di produzione e post produzione sono, come puoi immaginare, le più delicate del processo. Mentre però la post produzione ti vedrà perdere giornate, diottrie e capelli nel buio della tua stanzetta e quindi lontano da occhi indiscreti, la produzione avverrà in tempi relativamente stretti, nei quali avrai un margine di errore bassissimo. Prendi appunti, stampa lo storyboard e portalo con te, prenditi il tuo tempo e segui uno schema mentale. Più sarai ordinato in fase di produzione meno stressante sarà la post produzione.
- Non dilungarti: si stima che il margine di tempo entro il quale catturare l’attenzione di un potenziale spettatore sia inferiore ai dieci secondi. Questa statistica ci costringe ad una riflessione: qual è la durata ideale di un video? Purtroppo non esiste una risposta univoca. Ogni piattaforma ha delle regole a se in questo caso, ma il consiglio, in generale, è quello di essere più asciutti e concreti possibile, evitando di perdersi in fronzoli e cercando di non aprire parentesi in un discorso breve e lineare. In uno dei prossimi articoli ti parlerò della durata ideale dei video piattaforma per piattaforma.
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