L’evoluzione della tecnologia ha trasformato profondamente il modo in cui le aziende gestiscono la pubblicità digitale. Oggi, l’intelligenza artificiale (AI) è uno strumento chiave per ottimizzare il ROI (Return on Investment) delle campagne pubblicitarie. Dalla raccolta e analisi dei dati all’automazione delle campagne, l’AI offre una vasta gamma di opportunità per massimizzare gli investimenti, ridurre […]
I dati del 2014 rilevano una notevole evoluzione della comunicazione sul web, degli acquisti online, e di conseguenza, anche del tempo trascorso su internet attraverso i vari dispositivi. Durante il 2014, infatti, le vendite e gli indici di conversione, in Italia e nel mondo, sono cresciuti in maniera considerevole. Dati piuttosto deducibili se si considera che, ad aumentare, è appunto la percentuale di accesso ad internet degli italiani. Di fondamentale importanza è sapere che tale accesso si effettua soprattutto grazie alla diffusione dei dispositivi mobile.
Solo nel mese di ottobre 2014, il 64% degli italiani ha acquistato almeno un prodotto tramite web; il 22% in più rispetto al 2012. In media, inoltre, un italiano trascorre due ore della propria giornata sui social media; la rivoluzione digitale ha effettivamente investito la quotidianità di ogni persona. E ad investire sono soprattutto le aziende, il 65% in Italia solo nell’ultimo anno, che si rivolgono ad agenzie specializzate per realizzare siti e-commerce e responsive; per responsive, si intende la possibilità di costruire un sito mobile che adatti automaticamente la grafica della propria pagina, verso tutti i tipi di dispositivi.
Tali dati sono misurabili tramite precisi strumenti tecnici e rilevano la notevole crescita di una nuova forma di marketing: l’inbound marketing.
Che cos’è l’ Inbound Marketing?
Il concetto di inbound marketing, si può sintetizzare mediante il seguente concetto: “non sei tu che trovi i clienti, ma sono loro che trovano te“.
Come farsi trovare?
Questo importante cambiamento è la conseguenza di una nuovo tipo di approccio comunicativo, che mira alla realizzazione di contenuti di qualità.
Se ancora ci si chiede se Google sia in grado di capire il significato delle parole, oggi è confermato che Google comprende attraverso le associazioni tra espressioni linguistiche; il browser, dunque, può interpretare la semantica, ovvero la scienza che studia le relazioni tra le parole e il mondo. Più si scrivono parole legate tra loro e più Google riesce a coglierne il significato.
Non è un caso, dunque, che il cuore dell’inbound marketing consista nella creazione di contenuti rivolti ad un pubblico definito. Per fare questo occorre allineare i contenuti agli interessi degli utenti, e pubblicarli nel posto giusto (canale), al momento giusto. E’ importante, inoltre, ‘contestualizzare’ il contenuto, ovvero utilizzare forme e toni diversi a seconda del canale su cui si intende pubblicare. Ciò che si è descritto, viene definito: Content Marketing.
Come fare Content Marketing?
Esistono 4 fasi di sviluppo per realizzare un buon content marketing.
- Attirare; utilizzare i dati a disposizione per attirare verso sé potenziali clienti;
- Convertire; per fare questo, è buona regola dare qualcosa in cambio all’utente disposto a registrarsi;
- Chiudere; passaggio da utente a cliente, con il quale è bene mantenere rapporti anche dopo l’acquisto;
- Deliziare; attraverso gli strumenti a disposizione.
Quali sono gli strumenti utili per convertire?
Gli strumenti più utili per convertire sono 3:
- Blogging; creare contenuti di valore sempre aggiornati;
- Motori di ricerca; attività Seo; ovvero la scienza che si occupa di ricercare le parole chiavi, necessarie per farsi trovare dai motori di ricerca;
- Social media; piattaforme sempre più utilizzate per comunicare e scambiare informazioni con altri utenti.
Cosa si intende per Product Oriented e Customer Oriented?
Nel marketing tradizionale la campagna pubblicitaria ruotava totalmente intorno al prodotto. Il dialogo era unilaterale; ad essere pubblicizzato era solo il prodotto, mentre il cliente rimaneva anonimo.
L’azienda, di conseguenza, non sapeva:
- Quante persone avevano visto la pubblicità;
- Quante persone si erano messe in contatto con l’azienda, in seguito alla promozione;
- Chi erano gli utenti convertiti;
- Qual’ era il target interessato all’azienda;
- Qual’ era la reputazione del brand; ovvero, cosa pensavano effettivamente i clienti di quel marchio;
- Dove, il canale preciso, tramite il quale i clienti avevano visto la promozione.
L’inbound marketing, invece, pone al centro dei propri interessi la persona, non più intesa solo come strumento promozionale, ma come il soggetto dell’intera strategia comunicativa. Una strategia, dunque, non basata sui prodotti, ma incentrata essenzialmente sulle persone. Non più, quindi, ‘product oriented’ ma ‘customer oriented’, cioè una strategia interessata a soddisfare i bisogni del cliente.
Per soddisfare il cliente occorre sapere ciò che vuole ma soprattutto sapere chi si nasconde dietro questi bisogni. Si deve conoscere il cliente, scoprirne il sesso, l’età; studiare da quale canale effettua le proprie ricerche e in quale zona abita. Insomma, occorre conoscere l’identità del proprio target, e, una volta individuato, bisogna farsi trovare!
Tutti questi dati sono misurabili mediante vari strumenti tecnici utilissimi, che seguono in tempo reale le campagne pubblicitarie; tra questi, il più importante è: Google Analitycs.
Misurare i propri successi è la garanzia dell’effettiva riuscita dell’iniziativa proposta. Le vecchie pubblicità rivolte a tutti, indistintamente, erano di sicuro più dispendiose e davano un profitto di gran lunga minore rispetto alla nuove strategie. Soprattutto, non creavano rapporti volti alla fidelizzazione del cliente, la quale mira ad instaurare un rapporto solido e duraturo, oltre che proficuo, verso il proprio marchio.
Da Clienti a Promotori.
L’inbound marketing, invece, non mira solo ad una promozione nel presente, ma è soprattutto orientata e proiettata verso il futuro. Un buon cliente può facilmente divenire promotore dell’azienda; egli, infatti, diffonde la reputazione del marchio tramite commenti e recensioni, attraverso i vari Social Media, Forum e Blog.
Da ciò emerge, ancora una volta, che è attraverso i contenuti di qualità, che le informazioni possono circolare velocemente ed essere condivise da un vasto numero di utenti web.